Delirio e Schizofrenia, clinica psichiatrica e trattamento sanitario obbligatorio (TSO)

L'obiettivo del Corso è quello di fornire alcuni rudimenti di psicopatologia e semeiotica psichiatrica, che costituiscono per così dire la grammatica della psichiatria, in modo che gli operatori sia medici che non medici possano avere degli elementi di base per seguire i pazienti schizofrenici e soprattutto per cominciare ad appropriarsi di un linguaggio e di un pensiero necessario alla comprensione degli aspetti di natura psichiatrica che riguardano i pazienti-utenti nelle strutture pubbliche e private. La schizofrenia è una grave malattia mentale che colpisce alcune funzioni cerebrali, come pensiero, percezione, emozioni e comportamenti. Per quanto riguarda i sintomi, la patologia comprende una serie di sintomi psicotici, tra cui deliri e allucinazioni, che sono responsabili della perdita di contatto del paziente con la realtà. E’ uno dei momenti costitutivi dell’alienità, che non riesce più a riprendersi, ad arrestare la caduta verso l’abisso della follia. La schizofrenia colpisce una persona su cento nel mondo. Modifica in modo grave lo stato mentale del soggetto affetto e ne condiziona la percezione e il pensiero con la tipica manifestazione del delirio. Il delirio è una condizione psicopatologica che è possibile trovare in diverse sindromi psichiatriche, per esempio nella malattia depressiva e in questo caso si definiscono deliri olotimici o secondari, legati all’abbassamento del tono dell’Umore. Inoltre, la psicopatologia ci descrive il vero stato mentale realmente vissuto dal soggetto; è impossibile capire l’esperienza psicotica senza conoscere cosa sta vivendo davvero il paziente psicotico e le esperienze psicotiche di alterazione grave: l’atmosfera di allarme attraverso l’impressione dell’estraneità, il cambiamento, l’esser colpito in se stesso, nell’ ambiente circostante ed in prima persona, lo scuotimento, il terribile, la minaccia, l’attesa densa di angoscia, lo sconvolgimento della collera, la diffidenza, l’insicurezza, la perplessità, l’esser schiacciato. Importante è capire l’esperienza vissuta realmente dai pazienti per poter entrare in contatto terapeutico con loro. L’esperienza psicotica è una esperienza “sui generis” completamente diversa dal vissuto dei soggetti normali, anche nei più drammatici momenti dell’esistenza: una esperienza molto difficile e drammatica da immaginare senza il contributo fondamentale delle descrizioni accurate della psicopatologia fenomenologica. Da qui l’insorgere del delirio. Il delirio è definito come una falsa certezza soggettiva non modificabile né con la logica, né con l'evidenza dei fatti. Esistono molti tipi di deliri. La terapia del delirio presuppone, quindi, una valutazione diagnostica precisa ed accurata. Quindi al fine di valutare l'efficienza di questo trattamento è utile fare una approfondita analisi semeiologica di questa sindrome. Questo Corso vuole dare non solo uno schema di riferimento teorico utile a tutti gli operatori del settore (insieme a rudimenti delle terapie farmacologiche utili), ma anche strumenti pratici sulle norme vigenti in caso si debba ricorrere al Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO). Il concetto di T.S.O. psichiatrico basato su valutazioni di gravità clinica e di urgenza e, quindi, inteso come una procedura esclusivamente finalizzata alla tutela della salute e della sicurezza del paziente, soprattutto qualora sussista uno stato di emergenza e di pericolo per la salute del paziente (ad altissimo rischio autoaggressivo o suicidiario) o dei componenti della famiglia (80% dei casi con eteroaggressività verso i familiari stretti) o altri soggetti. Il T.S.O è un atto estremo di tipo medico e giuridico, che consente l'effettuazione di determinati accertamenti e terapie in regime ospedaliero. Risulta frequentemente attuato in ambito psichiatrico, qualora in un soggetto affetto da malattia mentale si manifestino chiare alterazioni psichiche gravi tali da richiedere urgenti interventi terapeutici, qualora il paziente rifiuti il trattamento volontario (T.S.V.), solitamente per mancanza di consapevolezza di malattia.