Canto, musica e vocalità con i bambini: dallo sviluppo dell'identità alla promozione del benessere

La voce è un mezzo espressivo e vitale anche nei più piccoli, è un potente mezzo comunica-tivo ma è anche uno dei canali primari attra-verso i quali si sviluppa l’identità individuale. I vocalizzi, le grida a squarciagola, gli strilli, le parole inventate, sono un modo non solo di esplorare le proprie possibilità vocali, ma an-che di sperimentare la propria forza, le pro-prie capacità espressive e l’influenza che si ha sul mondo esterno. La voce trasmette le emo-zioni e l’identità individuale, perciò è così im-portante e il suo abuso non va trascurato. Inol-tre, l’apprendimento funziona più per imita-zione che per direttive, pertanto, un atteggia-mento vocale sano è il modo migliore per promuovere la salute vocale dei bambini. I bambini imparano presto anche a cantare e giocano con la propria voce, sia in contesti familiari e sociali (Davidson et al. 1981). Que-ste espressioni vocali possono essere conside-rate non solo un modo per esercitare le loro capacità canore, ma anche un comportamento consolatorio di auto-regolazione emotiva. In-fatti, è ormai da tempo riconosciuto anche dalla scienza l’effetto che la musica ha sull’incremento del benessere, ancora di più ciò vale per il canto, dove lo strumento che suoniamo siamo noi stessi. Nello stadio pre-verbale dello sviluppo il bambino attinge ai centri dell’emisfero destro per esprimere suo-ni e vocalizzazioni spontanee che esprimono emozioni, umori ed istinti. Ma quando il bam-bino entra nella fase verbale, l’emisfero sini-stro prevale e questo può causare la perdita della nostra musicalità innata, e dell' espres-sione emotiva naturale insita nella voce.