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Descrizione del corso L’Alzheimer è una malattia degenerativa del cervello caratterizzata da un decadimento progressivo
delle funzioni cognitive e della memoria in particolare che comporta una difficoltà crescente a
svolgere le comuni attività quotidiane, fino alla perdita completa dell’autonomia personale. Le
cause esatte che innescano e sostengono la degenerazione non sono note nonostante l’importante
mole di studi compiuti in oltre un secolo dalla sua scoperta. Molte delle ipotesi avanzate (virale,
tossica, autoimmune), infatti, non hanno ancora trovato conferme e soltanto l’idea di una possibile
origine genetica sembra resistere. Secondo il “Rapporto Mondiale Alzheimer 2012”, composto
dall’Alzheimer’s Disease International (ADI) e diffuso nel nostro paese dalla Federazione
Alzheimer Italia “ le demenze sono una priorità mondiale di salute pubblica, un problema globale e
non solo una ”malattia del mondo industriale”. Nel mondo ogni 4 secondi nasce un nuovo caso di
demenza, un tasso di crescita impressionante, pari a 7,7 milioni di nuovi casi ogni anno. ” Le stesse
dimensioni – si legge nel rapporto – delle popolazioni della Svizzera e Israele”. In Italia si stima che
le persone con demenza siano un milione, di cui 600mila malate di Alzheimer. Dal rapporto viene
descritto come su un campione di 2500 persone tra malati e familiari, in più di 50 paesi, di cui il
50% affetto dalla malattia e di questo un 50% ha età inferiore ai 65 anni”. In questo momento”
sottolinea Shekhar Saxena, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Abuso di sostanze OMS
“solo 8 dei 194 Stati membri dell’OMS hanno un piano nazionale sulle demenze in atto”. Alcuni
Paesi, come l’India, hanno strategie nazionali, ma sviluppate da organizzazioni della società civile.
L’aumento della popolazione dementigena, unita al disagio estremo vissuto dalle famiglie dei
pazienti, impone l’esigenza di figure professionali preparate a gestire tali criticità. La presa in carico
del paziente Alzheimer prevede da parte dell'inferimiere l'assunzione di forme di autonomia e
responsabilità assistenziali importanti, derivanti dalla complessità del quadro assistenziale e dalla
prospettiva di ingravescenza progressiva della malattia. Purtroppo l'approccio dell'infermiere al
paziente Alzheimer spesso avviene quando il quadro clinico è conclamato ed il malato ha perso
quasi totalmente l'autonomia funzionale. Questo “ritardo” nell'intervento assistenziale è dovuto
soprattutto alla inadeguatezza delle strutture socio-sanitarie del nostro paese che non prevedono
forme strutturate ed articolate di diagnosi precoce, di prevenzione e di controllo del rischio
Alzheimer. La presa in carico prevede una visione globale del paziente, un approccio olistico in cui
la cura del corpo, le emozioni e le sensazioni del paziente, l'ambiente strutturale e sociale, le
relazioni affettive con i familiari e non ultimo le componenti economiche del nucleo familiare
assumono un'importanza fondamentale tali da diventare "strumenti" del progetto assistenziale.
L'infermiere svolge di conseguenza la funzione di facilitatore: accompagna il paziente attraverso un
percorso progettato, valorizzando la sua dimensione esistenziale, le sue soggettività, supportando e
guidando il familiare in una dimensione spazio-temporale non definita a priori, dove l'efficacia della
cura passa in secondo piano rispetto alle sue esigenze reali e contingenti. Il corso fornirà gli
strumenti necessari a gestire la persona affetta da Sindrome d’Alzheimer attraverso il
riconoscimento delle caratteristiche tipiche della malattia, non solo, riconoscimento e gestione delle
dinamiche relazionali Operatore ( infermiere ) – Badato - Famiglia, riducendo di fatto il rischio
stress lavoro-correlato e Burn-out, nel badante e la promozione di un ambiente relazionale positivo
sia in famiglia che per il paziente. L’operatore dunque imparerà come utilizzare il movimento, le
sensazioni, le emozioni, gli affetti e le elaborazioni razionali, oltre a quelle intuitivo-istintive, per
dare al "soggetto malato" la possibilità di ristrutturare le proprie potenzialità psico-neurobiologiche,
permettendo così un recupero delle funzioni di base ed una riabilitazione reale e
quantificabile.
Tipologia corso: Corso di aggiornamento
Specifiche evento Acquisizione competenze tecnico-professionali: Aspetti Neurofisiologici, Comportamentali E Sociali: Il Percorso Del Paziente Nell’ Alzheimer
Acquisizione competenze di processo: Ansia E Depressione Nell’ Alzheimer
Acquisizione competenze di sistema: Il Peso Della Cura: Stress Lavoro Correlato
Informazioni Data: 22/11/2014
Comune: Campobasso
Azienda/Ente formativo: laborform
Luogo di svolgimento: Campobasso
Indirizzo: presso HOTEL SAN GIORGIO , via Insorti d’Ungheria
Crediti assegnati: 15
Durata del corso (in ore): 10
Quota di partecipazione: 80 €
Responsabile scientifico: Fabiano Alessandro
Qualifica: psicologo clinico