Conoscenza recupero ed ictus

Il corso si propone di dimostrare come l’evoluzione delle neuroscienze permetta oggi lo studio del rimodellamento dei sistemi cerebrali che sottostanno alle funzioni sensorimotorie e cognitive in seguito a lesioni centrali e periferiche, utilizzando tecniche funzionali integrate e dopo intervento terapeutico. Infatti, parecchi studi nei modelli animali indicano che dopo modificazioni centrali e periferiche si può osservare un reshaping funzionale delle mappe cerebrali e dei sistemi. I meccanismi di riorganizzazione dei sistemi cerebrali responsabili del recupero non sono ad oggi del tutto conosciuti, ma la possibilità di studiare i modelli umani attraverso le tecniche di imaging e neurofisiologiche integrate (FMRI, TMS, PET, EEG/MEG) consente di comprendere non solo "dove" e "quando" qualcosa accade nel cervello, ma anche "come", permettendo di individuare le aree coinvolte in un compito e i meccanismi sottostanti a queste modificazioni di attività. Attraverso la riflessione su alcune ricerche di neuroscienze in modelli sani e neurologici si forniranno gli elementi atti a riorientare l’agire riabilitativo che, per essere efficace, deve essere coerente e sintonizzarsi sull’auto ri-organizzazione del Sistema Nervoso Centrale del paziente per sfruttarne la logica interna e deviare, nella direzione più favorevole, l’organizzazione delle sue funzioni. Verrano, inoltre, analizzati i principi base della Teoria Neurocognitiva, soffermandosi sui diversi modi di concepire la riabilitazione ed in particolar modo sulla Teoria Cognitiva ed esaminando alcuni lavori scientifici che esplicano il movimento come conoscenza, il corpo come superficie recettoriale e il recupero come apprendimento. A tal proposito verrà approfondito l’argomento Diaschisi, con le relative fasi, la Plasticità del Sistema Nervoso Centrale, il Danno Biologico, lo Sprouting, l’interpretazione della Patologia secondo la Teoria Neurocognitiva, la classificazione degli esercizi e la loro spiegazione dal punto di vista Epistemiologico. Obiettivo del corso sarà illustrare cos’è una diagnosi clinica di competenza medica e come questa possa essere utilizzata per riconoscere una malattia a seconda dei sintomi (manifestazioni soggettive presenti nel paziente) o dei segni (manifestazioni evidenti anche al medico). Si sottolineerà come il professionista sanitario debba valutare la persona assistita, attraverso l’anamnesi ed un esame clinico-funzionale, affinché questi possano fornire una diagnosi. Quest’ultima, definita da alcuni autori “diagnosi funzionale”, consiste nel riconoscere, attraverso i dati che emergono dall’esame clinico, dall’anamnesi, dalle scale di valutazione e dalle indagini strumentali, la situazione clinico-funzionale dell’assistito necessaria alla definizione del programma terapeutico-riabilitativo. Si approfondirà, poi, il tema della spasticità e dei metodi medico-chirurgici atti a trattarla. Vasto è, infatti, il campo dei trattamenti medico-chirurgici pre, peri e post-fisioterapici della spasticità e spazia tra metodi incruenti e terapie cruente. Una grande rilevanza verrà data alla riabilitazione della spalla come organo di senso e al modo in cui, attraverso l’Esercizio Terapeutico Conoscitivo (E.T.C.), si riesca a guidare il recupero della funzione alterata in un processo di insegnamento-apprendimento in condizioni patologiche, ricostruendo nel paziente un’esatta ricchezza di informazioni significative con l’ambiente. Infine, ci si occuperà del “mal di schiena” che colpisce il personale sanitario in quanto una delle cause che favorisce l’insorgenza e la persistenza dei sintomi è dovuta all’utilizzo del proprio corpo quale strumento per somministrare la terapia, in special modo nei pazienti allettati.